Pernottamento del figlio minore presso il padre
Ancora oggi, a parere di chi scrive, sembra diffusa la convinzione che la madre nasce madre, il padre deve imparare a fare il padre.
E' ancora largamente diffuso il pensiero che il padre debba acquisire gradualmente la capacità di accudimento del figlio in quanto ha una innata incapacità a comprendere le necessità ed i bisogni del bambino.
Dette convinzioni, molto spesso, nel caso di figli piccoli, escludono il pernottamento con il padre.
Ciò vuol dire che a seguito della separazione dalla moglie o dalla compagna, l'uomo non solo perde la quotidianità con il figlio, ma anche la possibilità di dormire con il bambino, ovvero di accompagnarlo nelle ultime ore della giornata.
A parere di chi scrive, si tratta di una soluzione non corretta.
Il padre, oggi, sempre più spesso, è in grado di accudire il proprio figlio in ogni momento della giornata. Salvo casi particolari, in cui il pernottamento crea un pregiudizio concreto che in ogni caso dovrebbe essere dimostrato e non ipotizzato, chi scrive ritiene che il figlio abbia il diritto di dormire con il padre.
Unico limite oggettivo al pernottamento è l'allattamento al seno, che materialmente impedisce l'allontanamento del neonato dalla madre per un periodo di tempo prolungato, superato detto limite il padre potrebbe dormire con il figlio.
La giurisprudenza, in passato prevedeva che prima dei tre anni non poteva essere concesso il pernottamento con il padre. Dai tre anni di vita del bimbo, era possibile intensificare la frequentazione padre- figlio al fine di consentire la maturazione ed il consolidamento del legame per poi consentire con regolarità il pernottamento.
Oggi, sempre più spesso, ci si rende conto che limitare la condivisione
delle abitudini della vita quotidiane, quali cenare o dormire, significa
rendere la relazione tra padre e figlio una relazione affettiva diversa dalla
relazione familiare, pertanto si cerca di tener conto della situazione concreta
dei soggetti coinvolti e di adottare provvedimenti che tengano conto della
specificità dei soggetti coinvolti, delle abitudini di vita e delle necessità
concrete, anche affettive, del minore. In ogni caso, c'è ancora molta strada da
percorrere affinché la figura paterna venga equiparata a quella materna.