PALESTRE E COVID-19
Il decreto del 9 marzo 2020, al fine di contrastare e contenere la diffusione del COVID-19, estende all'intero territorio nazionale la sospensione dell'attività di palestre, centri sportivi, piscine e centri natatori. Ci si chiede quindi: gli abbonamenti annuali debbono essere rimborsati? le rette mensili vanno pagate? se pagate debbono essere rimborsate?
Prima di tutto è necessario accertare se l'ipotesi di chiusura imposta da forza maggiore è specificatamente disciplinata nel contratto stipulato con la struttura sportiva, in tal caso sarà il contratto a regolare il rapporto.
Nel caso in cui non sia stato sottoscritto alcun contratto o manchi una clausola specifica, come avviene nella maggior parte dei casi, si applica il diritto generale. Il codice stabilisce che nei contratti a prestazioni corrispettive, come quelli che legano palestre ed iscritti, la struttura che non può adempiere la propria prestazione per sopravvenuta impossibilità della stessa non può chiedere la controprestazione.
Nel caso di abbonamento annuale andrà quindi rimborsata la quota relativa ai giorni di chiusura. Alcune palestre stanno proponendo la proroga della scadenza dell'abbonamento. Ebbene, la proroga non può essere imposta ma deve essere liberamente accettata dal soggetto interessato.
Nel caso di pagamento mensile, se la retta è già stata pagata dovrà essere restituita la quota parte relativa ai giorni di chiusura, nel caso di mancato pagamento l'iscritto potrà astenersi dalla corresponsione dell'importo.
Rinnovo, come sempre, il mio invito all'uso del buon senso, sia da parte delle strutture sportive, sia da parte degli iscritti, ciò al fine di individuare la soluzione che soddisfi, quanto più possibile, le esigenze di tutti in un momento in cui le difficoltà economiche riguardano praticamente ogni categoria.